Ecco il mio commento in merito la mancata presa di posizione del sindaco Mario Pardini circa la presenza di Andrea Palmeri, pluripregiudicato e latitante, all’evento organizzato dalla tifoseria Lucca Ovest al Centro Vignini: un evento, svoltosi in uno spazio comunale, che ha visto la partecipazione anche dell’assessore di Casapound, Fabio Barsanti.
Definirsi moderato, non vuol dire non prendere mai posizione su nulla, non avere opinioni o rispondere ogni volta “non c’ero e se c’ero dormivo”. Anche se la presenza del pluripregiudicato e latitante Andrea Palmeri, che nella nostra città è legato a parole come violenza, paura, prepotenza, fascismo, non era annunciata all’evento in questione, non significa che questa amministrazione non potesse spendere due parole per prenderne le distanze. E chi ricopre un incarico pubblico – come l’assessore Barsanti che era presente – ha il dovere di alzarsi e di andarsene quando si trova davanti un latitante con sentenze passate in giudicato e se non lo fa, chi governa la città ha l’obbligo di prendere provvedimenti e chiarire apertamente che Lucca con certe ideologie neofasciste e con certi personaggi violenti e con problemi reiterati con la giustizia non vuole più avere niente a che fare. Ma ovviamente, anche stavolta, Pardini non spende mezza parola sulla questione, ma tenta di passare per vittima strumentalizzando a suo vantaggio l’intervento del consigliere Bianucci, a cui va la mia solidarietà, visto che non più tardi di qualche settimana fa è stato nuovamente gravemente offeso e verbalmente aggredito dallo stesso Palmeri via social.
Caro sindaco, non basta farsi fare le foto alle commemorazioni per Don Aldo Mei – ucciso dai nazisti il 4 agosto di 80 anni fa – per tentare di ripulirsi un po’ la faccia dopo aver accettato, due anni fa, di apparentarsi con Casapound per vincere: a certi ideali si rende omaggio parlando, dicendo apertamente che con soggetti come Palmeri noi e la nostra città non vogliamo avere rapporti. Non farlo è l’opposto di definirsi moderati: anzi, è un’offesa a chi, anche da posizioni moderate, non ha paura di prendere le distanze da tutti coloro che negli anni hanno seminato in questa città e in questo paese paura e violenza.
E non soltanto: il sindaco stesso ha spiegato con candore che avrebbe partecipato volentieri all’evento, purtroppo impossibilitato da altri impegni. Sempre meglio. Mi rivolgo direttamente ai cittadini lucchesi, ai moderati, a chi storce il naso di fronte agli estremi e agli estremismi, a chi ha vissuto sulla propria pelle gli anni di violenza perpetrata da Palmeri e dai suoi fedelissimi: fatevi sentire. Siamo di fronte al tentativo di legittimare un pluripregiudicato. Mario Pardini non è più un cittadino qualunque, che può alzare le braccia scoraggiato di fronte a una vicenda: Mario Pardini è il sindaco. Rappresenta, come ama ripetere, tutta la città. E ha l’obbligo, morale e istituzionale, di denunciare alle autorità competenti un pluripregiudicato latitante: non possiamo accettare di essere di fronte a un primo cittadino che legittima, minimizza, fa la vittima.
Chiudo: è stata segnalata la presenza di Andrea Palmeri alle autorità competenti? A questo punto questa diventa una domanda a cui si esigono risposte chiare e nette.