Lucca può osare di più di un parcheggio interrato costoso e impraticabile: sono contraria alla realizzazione di quell’opera, per i costi e per la tempistica di realizzazione che per come è organizzata la città non potrà che creare lunghi disagi per un parcheggio che certo non sarà risolutivo.
Se oggi c’è una grave mancanza in centro storico è quella degli stalli gialli per residenti, uno dei veri problemi per chi abita in città.
Saranno riservati stalli per i residenti nel parcheggio interrato se si vuole liberare le piazze? Non sono mai stata una che dice no a priori e ho ribadito la massima disponibilità all’amministrazione a collaborare, ma vorrei vedere e analizzare anche progetti alternativi per la realizzazione di maggiori stalli blu in più zone e quartieri della città con opere meno onerose e soprattutto garantendo alla città gli introiti dei parcheggi, soldi che servono per investimenti e servizi. Non pieghiamoci alla logica che la città la sfruttano tutti, ma che a guadagnare è solo il privato. Lucca è un modello per le sue partecipate, conserviamole senza metterle in difficoltà.
Perché non provare a capire se possono essere ampliati i parcheggi esistenti spendendo meno e garantendo entrate al comune?
Un’amministrazione avanguardista, di una città che ha problemi di qualità dell’aria e dove il traffico è sempre ai primi posti dei problemi sentiti dai lucchesi, dovrebbe cercare di disincentivare l’utilizzo dell’auto, almeno per chi abita nel raggio di 4km, incentivando l’uso di mezzi alternativi, tra cui la bicicletta.
Per queste ultime sì che ci sarebbe bisogno di un parcheggio, magari per coloro che lasciano la macchina fuori città e che potrebbero poi spostarsi comodamente sulle due ruote che non inquinano e ci spingono a fare un po’ di movimento. Magari prevedendoli proprio all’interno di quei parcheggi esterni che vorrei capire se sono sfruttati al 100% dalla cittadinanza. In un mondo che sta cambiando, dove la tecnologia sta sviluppando auto che si guidano da sole, aumentano le modalità di condivisione rispetto al possesso privato e in una città, dove cervelli e competenze non mancano, osiamo invece di rispolverare vecchie ricette che sono state scartate da tutte le amministrazioni precedenti e che oggi sanno già di bruciato.